I social network, come sappiamo, tendono a ridurre concetti molto complessi in brevi pillole. Per questo motivo, a livello professionale, non ho mai avuto un buon rapporto con questi mezzi di comunicazione.
RiI social network, come sappiamo, tendono a ridurre concetti molto complessi in brevi pillole. Per questo motivo, a livello professionale, non ho mai avuto un buon rapporto con questi mezzi di comunicazione.
Ritengo sbagliato e dannoso iper-semplificare temi importanti e complicati, come le relazioni di coppia, banalizzando l’amore invece di aprirsi alla conoscenza delle emozioni profonde. A mio avviso, è incomprensibile esprimere concetti attraverso gli schemi semplificati che si adattano ai post o ai reel di 60 secondi dei vari social.
In questo modo, ci ritroviamo quotidianamente immersi in tonnellate di “spazzatura” fatta di titoli come: “Come superare…”, “Cosa significa se…”, “I 5 motivi per…”, “I 3 segreti per…”. Ritengo che questo approccio porti a una percezione distorta della realtà e, soprattutto, a una polarizzazione delle opinioni, senza contare gli algoritmi che filtrano i contenuti, premiando quelli semplici e immediati. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma non è questo il focus di questo video.
Il Danno dell’Iper-Semplificazione
Uno degli errori principali di questa iper-semplificazione è che può essere dannosa, portandoci a vivere conflitti invece di risolverli nelle nostre relazioni di coppia, e a confondere i nostri bisogni con la dipendenza.
Confondere la dipendenza affettiva con un bisogno legittimo è un errore comune quando non si segue un percorso di sviluppo emotivo. Per esempio, tendiamo a etichettare come “dipendenza” anche il legittimo desiderio di un abbraccio, di una parola o di un po’ di presenza da parte del nostro partner.
In un altro video ho spiegato che all’inizio di una relazione un certo grado di “dipendenza” è del tutto normale; dipende poi da come evolve la relazione successivamente. Desiderare un abbraccio o una parola è un bisogno normale, come quello di nutrirsi o bere. Non è una dipendenza.
Lo diventa, invece, quando neghiamo noi stessi, cioè quando ci mettiamo in secondo piano e ci annulliamo per dare priorità solo all’altro. Ma desiderare di stare vicino all’altro non è dipendenza.
Innamoramento e Bisogno
L’esclusività per la persona che desideriamo, la cui assenza ci crea un vuoto e un dolore, e la cui presenza riempie i nostri pensieri e i nostri spazi (anche senza essere fisicamente con noi), ci parla della fase dell’innamoramento. Ci parla dello stato nascente della coppia, della costruzione del “noi” e dell’amarsi oltre il tempo. Ma questo è un altro tema, di cui parleremo forse in un altro video.
Per questo, ripeto: non iper-semplifichiamo. Impariamo piuttosto a crescere nella profondità delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti e dei loro significati, per comprendere e ascoltarci.
Non ci servono “guru” che ci diano risposte semplici e brevi per venderci un corso, poi un altro più approfondito, e poi un altro “ultra-esperto”… Basta che compri.
Occorre invece sviluppare la capacità di trovare le risposte nel mistero delle nostre emozioni, che ci stanno comunicando qualcosa nel conflitto che stiamo vivendo. È dentro di noi che dobbiamo imparare a cogliere i messaggi che un dolore o una sofferenza emotiva ci stanno portando.
Questo perché l’esterno di chi attraiamo è solo lo specchio di ciò che ancora non abbiamo compreso. L’esterno di chi attraiamo ci parla delle maschere che indossiamo per nasconderci da chi vogliamo davvero al nostro fianco, per vivere una vita affettiva autentica. Ci nascondiamo perché stare di fronte all’altro ci mette di fronte alle nostre ferite, che non abbiamo ancora saputo ascoltare. E in molti casi, c’è qualcuno che ancora non abbiamo saputo perdonare.
Diventa urgente prendercene cura.
Questo è per me educarsi per crescere e ritrovarsi.
Non smettete mai di volervi bene.
Buone Emozioni
Peppe
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